NUOVO AMAROK: NIENTE VERSIONE ELETTRICA

POTENZE TRA I 170 ED I 240 CV E DUE SISTEMI DI TRAZIONE INTEGRALE

Ne avevamo già parlato, ma oggi sono arrivate le specifiche definitive e, visto che di pick-up, qui da noi, non ne arrivano poi tanti, conviene tornarci sopra. Si tratta del Volkswagen Amarok, riprogettato dalla Volkswagen Veicoli Commerciali, per poter affrontare qualsiasi terreno, infatti, almeno da noi, è disponibile solo con trazione integrale. Ora diamo uno sguardo a qualche numero: cresce la lunghezza di 96 mm (5.350 mm in totale), con un deciso aumento del passo di 173 mm (3.270 mm), una rimodulazione che ha giovato in tema di angoli di attacco ed uscita (30 gradi sull’anteriore e 26 gradi sul posteriore); per le versioni automatiche, è possibile un traino da 3,5 tonnellate ed il peso totale ammesso, tra mezzo e rimorchio (come da nuove disposizioni) è passato da 6,0 a 6,5 tonnellate; il carico utile massimo, per le versioni a cabina doppia, le uniche che arriveranno in Europa, tocca le 1,19 tonnellate; la superficie di carico è lunga 1.624 mm e larga 1.227 mm e consente di caricare un euro-pallet (1.200 x 800 mm), sia in posizione trasversale che longitudinale. Il cassone può essere dotato di una copertura rollcover ad azionamento elettrico e sono disponibili parecchi optional: supporto per biciclette, sistema di trasporto multifunzionale ed altro. Di serie, invece, c’è un cargo-box, con tre occhielli di ancoraggio per lato ed un sistema di guide, con tacchetti scorrevoli. Ricordiamo che in Italia e solo in Italia, i pick-up sono vessati da un’assurda disposizione, che impone l’esclusiva omologazione come autocarri, impedendone di fatto un utilizzo a 360 gradi ai privati, che magari li scelgono per caricarci biciclette o tavole da surf. Insomma, pur volendo pagare di più, a livello fiscale, per un utilizzo più pieno, non è consentito. Roba da matti. Torniamo a noi, con la gamma motori, che in Italia, roba da non credere, è composta solo da splendide unità a gasolio, niente elettriche e niente ibride: la versione d’ingresso è un 2.0 TDI da 170 CV (125 kW), con coppia massima di 405 Nm, offerto con trazione integrale inseribile e cambio manuale a 6 rapporti; sempre 2.0 litri, ma biturbo, lo step successivo, da 205 Cv e 500 Nm di coppia, sempre con trazione integrale inseribile, ma disponibile anche con l’automatico a 10 rapporti; poi c’è il top di gamma, 3.0 litri V6 da 240 CV (177 kW) e 600 Nm di coppia, di serie con cambio automatico a 10 rapporti e sistema di trazione integrale automatico. L’Amarok, dunque, sarà disponibile solo in versione 4×4, con due sistemi distinti 4MOTION: inseribile o permanente. Nel primo caso, si può andare in: 2H, solo posteriore, 4H (on-road) e 4L (off-road), con ridotte; l’automatica ha anche una funzione 4A, che fa tutto da sola. Poi ci sono le varie modalità di settaggio per: neve, fango, sabbia, rimorchio vuoto e pieno e tanto altro. Sull’anteriore troviamo sospensioni indipendenti McPherson e sul posteriore un assale rigido heavy-duty e, a richiesta, c’è anche il differenziale autobloccante meccanico posteriore. L’elettronica per i servizi di assistenza alla guida e per l’infotainment, sono a livello di autovettura. I primi ordini, in Europa, si potranno fare, al massimo, entro la prossima primavera.

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